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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), III, 21
 
originale
 
[21] Ad hunc modum transactis voluptarie paucis noctibus quadam die percita Photis ac satis trepida me accurrit indicatque dominam suam, quod nihil etiam tunc in suos amores ceteris artibus promoveret, nocte proxima in avem sese plumaturam atque ad suum cupitum sic devolaturam; proin memet ad rei tantae speculam caute praepararem. Iamque circa primam noctis vigiliam ad illud superius cubiculum suspenso et insono vestigio me perducit ipsa perque rimam ostiorum quampiam iubet arbitrari, quae sic gesta sunt. Iam primum omnibus laciniis se devestit Pamphile et arcula quadam reclusa pyxides plusculas inde depromit, de quis unius operculo remoto atque indidem egesta unguedine diuque palmulis suis adfricta ab imis unguibus sese totam adusque summos capillos perlinit multumque cum lucerna secreto conlocuta membra tremulo succussu quatit. Quis leniter fluctuantibus promicant molles plumulae, crescunt et fortes pinnulae, duratur nasus incurvus, coguntur ungues adunci. Fit bubo Pamphile. Sic edito stridore querulo iam sui periclitabunda paulatim terra resultat, mox in altum sublimata forinsecus totis alis evolat.
 
traduzione
 
Ci godevamo cos? le notti quando, un bel giorno, Fotide si precipit? da me tutta agitata dicendomi che la sua padrona, poich? con le pratiche usate finora, in fatto d'amore, non era riuscita a concludere nulla, la notte seguente si sarebbe trasformata in uccello e sarebbe volata dal suo desiderio. Cos? alle prime ore di notte mi condusse ella stessa, con ogni circospezione, in punta di piedi, fino a quella stanzetta l? in alto e mi disse di guardare attraverso una fessura dell'uscio che cosa stava succedendo l? dentro. Panfile si era spogliata di tutte le vesti, poi, aperto uno scrigno cominci? a estrarne parecchi vasetti; tolse il coperchio ad uno di essi, prese dell'unguento e stropicciandolo a lungo nelle mani se lo spalm? su tutto il corpo, dalla cima dei cape?li alle unghie dei piedi. Dopo che ebbe sommessamente parlato con la lucerna, le sue membra cominciarono ad essere scosse da un tremito, poi a ondeggiare lievemente e a coprirsi d'una fitta peluria. Nacquero, infine, delle robuste penne, il naso s'incurv? e s'irrigid?, le unghie si mutarono in artigli adunchi. Panfile era diventata un gufo. Emise un querulo strido, prov? a saltellare ancora incerta delle sue possibilit?, infine, levatasi in alto se ne vol? via ad ali spiegate.
 

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